Porto Palazzo

Torino, Piazza della Repubblica detta Porta Palazzo, sede di uno dei mercati più vasti d’Europa, crocevia di culture ed etnie diverse, gigantesco “Porto” di mercanzie introdotte, scambiate, vendute da italiani, africani, arabi, cinesi, sudamericani, russi. Aromi, odori, profumi, colori, spezie, povertà, rabbia, gioia, morte e speranza. Musiche, ritmo, voci mixate nell’aria, canti di preghiere e grida dai banchi di frutta e verdura: “Porto Palazzo”.
A fronte della vetrata d’epoca del mercato coperto, una gru edile alta 40 metri per 40 metri di braccio si trasforma nella notte in un segno luminoso monocromatico azzurro: “La Gru di Natale”… armata da 88.000 lampadine cinesi terrà sospesa al suo gancio una barca da pesca. A poppa, gettata nell’aria, una rete di microlampadine cattura cinque stelle e una cometa di mare nel cielo della metropoli.
Dal buio, come in un gigantesco meccano la gru prende forma illuminandosi a segmenti predeterminati e casuali. Barca, rete da pesca e stelle risultano come disegnate in aria, nel buio, da una mano invisibile. A prua della barca, due fanali posizionati in testa a due antenne - alte sette metri - ciondolando lentamente, risultano, provvisti di lunghe ciglia, gli occhi di un misterioso pescatore.
Il progetto di riqualificazione urbanistico -architettonica dell’intero sito di Porta Palazzo ha suggerito l’utilizzo della “Gru di Natale” come simbolo di questa trasformazione.
Complementare al progetto “Gru” è la decorazione pittorica di un autobus per il trasporto pubblico urbano.
Il Bus: un acquario preistorico nel cielo della galassia si muove per la città.